Le ricette di Karmen * ROZATA *

Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni tanto il sabato mattina, una ricetta. 

by Karmen

Questa ricetta, cari miei fan, arriva fresca fresca freschissima dalla prua di una deliziosa barchetta di legno ormeggiata davanti ad un’isoletta di una bellezza senza fiato da cui emana il profumo dei pini anche in questa freschetta stagione autunnale. Ma non si tratta di un yacht. No, si tratta invece di una simpatica specie di improvvisato peschereccio fai da te del miglio amico di papà Tonci. Tonci è appena tornato dai suoi tre mesi di “vacanza” da pensionato che si permette ogni estate e subito mi sono affrettata di condividere la trovata segretissima con voi. Perché segretissima?? Dopo vi spiego…

Negli ultimi tempi il proprietario della barca Ivo e Tonci, a quanto pare, si sono divertiti da matti. Io che chiamavo il papà tutta preoccupata che non mi rispondeva né al cellulare né sul fisso, dopo tutto è un tenerone di niente di meno di ben 76 anni, per poi venire a sapere che era andato al mare in barca per più di un giorno.

Invece di stare a casa tranquillo con le due sorelle ottantenni a da un lato punzecchiarle e dall’altra tenere la pace ha ha… Vi ricordate di zia Beba e di zia Jelka, vero? Ecco, si tratta sempre di loro due… Cosi Ivo e Tonci tornati com’erano da bambini e poi quando hanno fatto la leva insieme a combinare guai, erano inseparabili. Tutte e due vedovi con figli grandi (una sarei io ha ha), cosa fare tutto il giorno se no giretti in barca, pescare, grigliare il pescato, bere (parecchio) vino casareccio dell’isola seguito dall’obbligatoria pennichella sotto le stelle.

Mi ero stupita un po’ perché Tonci soffre di solito di mal di schiena essendo altissimo (supera i miei 185 cm!!??) e odia essere seduto sulle dure sedie di legno, invece la barca dura di legno dell’amico andava benissimo anche per dormire… No comment ha ha… Lo spirito d’avventura evidentemente non ci lascia mai…

Il punto di ritrovo fisso quelle mattine prima della partenza per l’avventura era un bar scadentissimo molto basic situato nell’angolino del mercato ortofrutticolo sulla riva. Non che a Tonci non piacciono anche situazioni e posticini chic, anzi, ma questo é un posto terra terra dove il caffè è buono e costa poco, tutti i vecchietti si siedono dopo aver fatto la spesa per il giorno al mercato, leggono il giornale e chiacchierano fino al momento quando tocca andare a casa a preparare il pranzo. Ovviamente tutti si raccontano cosa andranno a preparare con entusiasmo quasi invidiabile. Le priorità della vita haha…

Tonci invece non è che va matto per la cucina, chi mi segue saprà già che lui ha le sue 7 ricette per i 7 giorni della settimana eseguibili con meno sforzo e meno pentole possibili. Ma sapendo quanto piace cucinare a me, subiva questi discorsi a lui un po’ noiosi (“Ma come fanno a pensare e a parlare di cibo SEMPRE???” mi dice) per la sua figlia più grande. Perché poi sono sempre ricette locali tramandate di famiglia e super sfiziose. Tra i vecchietti che si trovano a questo bar c’era ovviamente anche Ivo. Ma lui non è uno che rivela le sue ricette, invece se le tiene gelosamente per se. Racconta cosa preparerà ma non come preparerà. A Tonci però dopo le esperienze delle prime uscite in barca è venuta in mente un’idea piuttosto furba ma geniale….

Vi spiego… Allora Ivo da quando lo conosco, da quando ero nata praticamente, è sempre stato un mago in cucina. Ma non per professione, piuttosto per golosità sua. Quando andavamo da lui e la sua famiglia ogni tanto a pranzo di domenica si mangiavano delle cose che all’epoca consideravo orribili ed era una vera sofferenza stare a tavola quelle due orette mentre si passava da un piatto più per me inappetente dell’altro ed invece oggi da adulta me le gusterei più che volentieri. Una di queste è la sua famosa ROZATA, una versione croata di crème caramel, tipica dalle parti di Dubrovnik. Quando ero bambina mi dicevo tra me e me, “Ma che schifo ‘sto dolce, tutto uovoso di sapore con quel coperchio stra dolce. Ma non potrebbero mai cambiare il menù uffa…” Ma..da brava bambina con un papà ora dolcissimo ma all’epoca parecchio severo, non osavo fargli fare una brutta figura.. Anyway, le età cambiano e con queste anche i gusti. Ora pensate è uno dei miei dolci preferiti e cosi ho chiesto a Tonci di procurarmi la ricetta anche per voi.

E come ha fatto ottenere questa ricetta segreta, vi chiederete? Allora Tonci malgrado il suo essere spiritoso e birichino anche alla sua tenera età, fa anche molta attenzione alla sua salute e benessere per forza delle cose. Cosi un pomeriggio quando erano in barca, mentre durante la grigliata di pesce Ivo beveva con gusto l’ottimo vino casereccio, Tonci ha continuato a sorseggiare il suo vino con lentezza cosi alla fine Ivo ne aveva bevuto molto ma molto di più. Cosi papà ancora controllato mentre Ivo cominciava a canterellare ha capito era il momento giusto a chiedergli la ricetta. Ed ecco a voi la segretissima ricetta per la ROZATA di Ivo.

PREMESSA: PROMETTETEMI CHE FARETE TANTA ATTENZIONE A NON BRUCCIARVI MENTRE FATE IL CARAMELLO. COME E’ SUCCESSO A ME. FA MALE DA MORIRE E DURA TANTO, UNA BRUCCIATURA SULLE DITA DELLA MANO ESSENDO UN POSTO SCOMODO PER LE ATTIVITA’ QUOTIDIANE. MI SENTIREI TROPPO IN COLPA SAPENDOVI AL PRONTO SOCCORSO COL CODICE ROSSO E SOFFERENTI. BASTA UN  MINIMO DI ATTENZIONE. ALLORA:

INGREDIENTI:

Per il caramello:

 6 cucchiai di zucchero

6 cucchiai di acqua

Per il budino:

 8 uova

8 cucchiai di zucchero

1 cucchiaio di zucchero a velo

scorza di limone

8 dl di latte intero

Una goccia di Rozulin (Il liquore locale che dà il nome al dolce)

1 cucchiaio di RUM

 P.S. ATTREZZO: IDEALMENTE UNA FORMA DI METALLO TRAMANDATA DA GENERAZIONI DI CUOCHI PRODUTTORI DI ROZATA HAHA… COME LA MOCA, PIU’ SI USA, VIENE MEGLIO IL RISULTATO…

PREPARAZIONE:

1 •  Iniziate con la preparazione del caramello. Versate in una pentola lo zucchero e l’acqua e riscaldate a fuoco lento. Quando comincia a formarsi il caramello, la massa sciolta diventa ambrosa. Non  mescolate MAI ma muovete la pentola in modo tale che tutto si mescoli insieme. 2 • Quando il caramello è pronto, togliete la pentola dal fuoco e versate nella forma di metallo consigliata il caramello assicurandovi che tutta la superficie sia ben coperta. Lasciate raffreddare. Una volta raffreddato, girate la forma cosi il caramello scivola sui lati. 3 • In una ciottola a parte, sbattete bene le uova con lo zucchero e con lo zucchero a velo. La massa deve essere omogenea senza grumi. 4 • Riscaldate il latte insieme alla scorza di limone. 5 • Portate all’ebollizione e togliete dal fuoco. 6 • Aggiungete la massa uova/zucchero al latte/limone e mescolate bene. 7 • Aggiungete il liquore alla rosa ed il rum. 8 • Versate il tutto nella forma preparata. 9 •  Prendete una teglia e riempite di acqua. Riscaldate il forno a 150 gradi. Mettete la forma dentro la teglia. 10 • Mettete la teglia dentro il forno e fate cuocere una mezzoretta. 11 • Quando la rozata è pronta, togliete dal forno e fate raffreddare. 12 • Quando servite, assicuratevi che ci sia tanto caramello sia sopra che intorno la porzione.

onalimlericettedik@gmail.com

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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth

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