Piero Fornasetti e le 500 variazioni su un viso di donna

by Isabella 

Piero Fornasetti
è stato un pittore scultore, decoratore, designer milanese ed è considerato uno dei talenti più originali e creativi del Novecento. Il suo mondo è misterioso, surreale e ironico. E’ stato un artista instancabile, e ha creato 11.000 prodotti: mobili, piatti, vasi, oggetti in ceramica, lampade, tavolini, tessuti, tappeti, mattonelle. E anche delle bellissime sedie, forse quando si è sentito un po’ stanco. Snoopy riderebbe. Voi non siete obbligati.

 A me piace quasi tutto quello che ha disegnato, ma la mia grande passione sono le sue 500 meravigliose variazioni sul viso di una donna realizzate principalmente su dei piatti. E non so perché non ne possiedo neanche una. Cioè forse lo so, perché un piatto costa tantissimo e io ne vorrei almeno 10 da appendere su una parete, da fissare per ore, da interrogare con domande psicologico – assonnate alla Marzullo. O soltanto per per guardare qualcosa di bello. Sono dei piatti elegantissimi, in bianco e nero, che sembrano essere vivi. Sono anche surreali e meravigliosamente quotidiani.

Ma chi è questa donna raffigurata ben 500 volte?

E’ la cantante lirica Lina Cavalieri. Fornasetti trovò questo volto, sfogliando una rivista francese, e ne rimase ammaliato e infatti dice  “Il volto di Lina Cavalieri è un vero e proprio archetipo: la quintessenza di un’immagine di bellezza classica, come una statua greca, enigmatica come la Gioconda. Cosa mi ispira a fare più di 500 variazioni sul viso di una donna? Non lo so. Ho cominciato a farle, e non mi sono mai fermato.

Anche Gabriele d’Annunzio dedicò una copia del romanzo Il piacere a Lina Cavalieri definendola la massima testimonianza di Venere in Terra. 



Insomma Lina Cavalieri doveva essere una donna molto affascinante oltre che discussa. Si sposò tre volte (uno dei suoi matrimoni durò 8 giorni) ed era considerata da molti la donna più bella del mondo. Cantò in quasi tutti i maggiori teatri d’opera del mondo, ma il pubblico era più interessato a vederla per la sua bellezza, la sua eleganza e le sue acconciature sontuose, che ad ascoltarla, anche se aveva una bellissima voce.

“Cara Lina ma parliamoci da donna a donna sei contenta di essere finita su dei piatti, su dei vasi, su dei cuscini e su delle mattonelle, cioè su degli oggetti? Ti senti una donna oggetto? 

Allora sai che faccio? Compro un costosissimo piatto di Fornasetti e alla prima occasione lo tiro in testa al primo maschilista (uomo o donna che sia) che mi trovo davanti. Contenta Lina? Bene”.

Ma in fondo non credo, queste 500 variazioni del maestro milanese sul suo volto di donna, sono certa che piacerebbero anche a Lina. Le variazioni sono un’esplorazione dell’idea originaria.

E cosa c’è di più bello che esplorare l’idea originaria? Una vita dedicata a girare intorno alla propria personalissima idea originaria è una vita meravigliosa.

Ecco, tutto sta nel trovare l’idea originaria.

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Piero Fornasetti in mostra alla Triennale di Milano.

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