Le gambe di Milano

by Marcella 

Maioliche Richard Ginori su disegno di Gio Ponti, nel seminterrato di Piazza Affari (foto lovely Milano)


E’ un dato di fatto che Milano non può vantare la quantità di opere d’arte di Firenze o Roma, ma anche lei ha la sua parte di cose belle. Anche molto belle. Solo che le nasconde in posti dove i visitatori avranno difficoltà a trovarle. Perché non ci sono i cartelli. Intendo quei cartelli che trovate in qualsiasi posto del mondo e che vi indicano la direzione da seguire per arrivare ai luoghi di interesse storico/artistico/monumentale. C’è un motivo ottimo per il quale le amministrazioni mettono cartelli ed è che non tutti sanno dove si trovano quei siti, specie se non si è del posto. Li trovate ovunque. Anche nei più pulciosi e sperduti paesi di montagna trovate, se non altro, le indicazioni per la chiesa più grande, la fontana più vecchia, il municipio e la casa natìa del poeta locale (anche se il poeta locale, al di fuori di quel paese, non lo conosce proprio nessuno).

A Milano no.

Dopo avere lungamente pensato di essere cieca io, ho dovuto arrendermi all’evidenza: in città piena di belle cose i cartelli per i turisti non ci sono.  In una città d’arte da un milione e mezzo di abitanti e quattro milioni e mezzo di turisti all’anno bisogna cavarsela senza cartelli.

Non so perché non ci siano. Forse per non distrarre l’attenzione dei turisti dallo shopping facendogli balenare davanti agli occhi la possibilità di andare a Santa Maria presso San Satiro a godersi la prospettiva dipinta da Bramante (sì, quel Bramante lì, quello importante). Forse per distrazione. Forse timidezza.

Ecco, la timidezza io la posso anche capire, però in certi casi andrebbe contrastata.

Lasciatevelo dire: avere un posto come l’oratorio di San Maurizio e poi non mettere nemmeno un post-it attaccato a un muro che ne indichi la posizione è esattamente come avere delle bellissime gambe e poi scegliere di portare la gonna-pantalone: semplicemente non ha senso! Con le belle gambe ci va una gonna che le valorizzi e Milano ha belle gambe di cui non dovrebbe vergognarsi.

Stamattina, sotto una pioggia che avrebbe impensierito anche Noè, sono riuscita ad arrivare alla Triennale per pura fortuna. E non sono ciecata io: tutte le persone a cui ho chiesto indicazioni sono state incapaci di darmele, tranne una signora più preparata che mi ha risposto “Sì… deve essere da queste parti…”. Ecco, forse togliere i cartelli è un modo per spingere la gente a socializzare chiedendo/dando indicazioni turistiche però, se così fosse, fatemi dire che lo trovo un po’ astruso come sistema.

Lo so che ora ci sono i navigatori col GPS e che quasi tutti hanno uno telefono che ti trova pure la roba nascosta sottoterra, ma non è una buona ragione per non indicare le cose con dei cartelli. Pure negli altri posti del mondo ci sono i navigatori ma ci sono anche i cartelli. Non per farmi gli affari vostri ma, considerato che con l’Expo del 2015 vi piomberanno addosso 20 milioni di visitatori, io qualche cartello lo metterei. In definitiva non costano molto e sono, tutto sommato, utili e rassicuranti.

Ah, a proposito, prima che me ne dimentichi: ho visto che Milano ha scelto il David di Michelangelo come ragazzo-immagine di Expo 2015 (Abercrombie: guarda e impara!). Fatto salvo che il ragazzo è certamente avvenente e che mi pare appropriato scegliere qualcosa del più celebre scultore della storia dell’arte italiana, trovo però meno appropriato scegliere qualcosa che abbia domicilio a Firenze. Forse vi è sfuggito per mancanza di cartelli indicatori, ma sono sicura che a Milano risiede, in pianta stabile, l’ultima, struggente, opera scultorea di Michelangelo. Non vi prendo in giro: vi giuro che l’ho vista! Anche se non è segnalata da alcun cartello, la troverete dentro il Castello Sforzesco, che è un grosso edificio non segnalato da alcun cartello.

 


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  1. Sono d’acccordissimo com te… Anche io mi sono sempre chiesta perchè a Milano non ci sono i conosciutissimi cartelli marroni per indicare le attrazioni turistiche-artistiche… A me viene in mente uno solo, in Corso Magenta, a indicare Santa Maria delle Grazie…
    Ma il turista che è in Piazza Duomo, fino ad arrivare li, suda…

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  2. Il Comune di Milano – Cultura ci scrive “Il David di Michelangelo è l’opera selezionata per il Padiglione Italia di Expo 2015. Le opere d’arte, tutte custodite a Milano, selezionate come icone per Expo 2015 sono: Il Quarto Stato di Pellizza da Volpedo, Il Bacio di Hayez, Lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, La Pietà Rondanini di Michelangelo, L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci e I tagli di Fontana. Grazie!”

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  3. Ravecca Massimo

    Le mani di Gesù dipinte da Leonardo da Vinci nel Cenacolo, uniche nel dipinto, una con la palma verso il basso e l’altra verso l’alto indicano che Gesù era ambidestro come naturalmente era Leonardo e in parte Michelangelo? Cfr. ebook (amazon) di Ravecca Massimo: Tre uomini un volto: Gesù, Leonardo e Michelangelo. Grazie.

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