* Le ricette di Karmen * Il caro vecchio PUŽ

Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta. Qualche mesetto fa una mia carissima amica croata che conosco da tempi immemori ha scelto l’Italia come il posto più romantico dove sposarsi. Non che Dubrovnik da dove veniamo tutte e due (io di metà) non lo sia, ma per il suo grande giorno le è sembrata la scelta giusta. Io ovviamente ero super contenta anche perché insieme ad un’altra carissima amica italiana sono stata la sua testimone, in una bellissima location con come cornice il lago di Como. Prima dell’evento dell’anno i quasi neo-sposini si sono fermati chez moi e anche questo mi ha fatto tanto piacere perché mi ha dato l’occasione di viziarli un pochino con i miei sperimenti culinari, nel mio piccolo s’intende naturalmente haha… Loro  ovviamente si sono fatti degli stupendi invidianti giri su e giù per l’Italia come viaggetto pre-nozze e per uno di questi giorni ho preparato loro un pic-nic che ci tenevo fosse speciale. Nel mio cestino riservato solo per persone ed occasioni appunto speciali ho infilato delle bontà bespoke per così dire che pensavo potessero piacere particolarmente a loro.

Da tenere in considerazione che lei la conosco da tantissimi anni, meglio non dire quanti ha ha…e siamo sempre state vicinissime sia nel bene che nel male…

Quella mattina presto sono andata a comprare del pane fresco e mentre ero nel panificio vicino a casa ho visto una specie di paninetto dolce d’allure semplice ma simpatico, gustoso e profumato. Avrete capito ormai che sono una golosona tremenda e che riesco ad adocchiare ed individuare sempre le cose più buone (ma anche più belle e particolari ha ha!!). Sarà una deformazione sia del mio hobby che della mia professione ha ha…

Così quel giorno li ho spediti via riempiendo la macchina con di tutto e di più e ala fine della giornata quando li ho sentiti, la mia amica mi ha detto tra altre cose: “Ma sai che quel paninetto che m’avevi incartocciato era davvero buonissimo. Come gusto assomigliava al nostro caro vecchio puž…mi ha fatto pensare alla nostra merenda preferita quando eravamo piccole…”

Beh, ora vi devo dire che quando eravamo piccole noi la nostra cittadina (e ovviamente tutto il paese) apparteneva ad un sistema politico socialista/comunista e non esistevano tutti i luccichii dell’Ovest. Non ci mancava nulla, anzi, le poche cose e le poche scelte che esistevano erano davvero buone ma non è che venivano presentate con un’idea marketing dietro. Tutto era assai sobrio e pratico ed efficiente. Per esempio la carta in cui ti avvolgevano le paste nella slastičarna (che sarebbe la pasticceria) era grigiastra, di carta riciclata (pensandoci, erano piu avanzati all’epoca loro ha ha) e non c’era nessun nastro carino come tocco finale. (Quanto mi piaceva venire in Italia a fare shopping ed avere ogni minimo acquisto impacchettato in modo da far scena…pure i pasticcini…ho un debole per queste cose..confesso, io AMO i fronzoli) Però dentro quella carta semplice e, diciamocelo, triste si nascondevano delle verissime bontà. E una di queste era il famoso puž, la nostra merenda preferita che compravamo alla pasticceria Cele nel pieno centro storico ogni volta che ci trovavamo lì dopo scuola.

Pure Cele all’epoca aveva un aspetto tutt’altro di quello di adesso, uno charme dell’Est d’altri tempi. Non dico che non bisogna muoversi coi tempi ma la sua faccia troppo commercializzata d’oggi non mi piace per niente. E, più importantemente, non c’è piu l’amato puž… (tra parentesi puž vuol dire lumaca perché questo paninetto dolce era a forma della casetta della lumaca come potete vedere nel mio tentativo in foto ha ha) La pasticceria Cele ora attira principalmente per la sua posizione strategica sia per il people-watching che gossip locale durante lo struscio mattutino, pomeridiano e soprattutto serale avendo una location chiave. Come potete vedere dalle foto che infatti mi ha fatto l’amica sposina di sopra su mia richiesta stamattina ha ha…

Qualche settimana fa invece essendo nel mood goloso ahimé sono tornata dallo stesso panettiere (non ci vado spesso perché mangerei fetta dopo fetta del suo pane buonissimo con sopra del burro da vera anglosassone) e per pura curiosità mi sono regalata quello stesso paninetto comprato per l’amica mesi fa. Era divino davvero e mi è tornata in mente a mò del ratatouille nell’omonimo film animato quando Egon ha un flash della sua infanzia appena messo in bocca una cucchiaiata piena di sapori e di ricordi, una valanga infatti di pensieri feel good. Quello stesso giorno poi sono tornata dal panettiere per chiedergli il nome del paninetto. E quello stesso giorno ho cercato la ricetta in rete. E quello stesso giorno ho postato su facebook una foto del “cremonese” (è cosi che si chiama) indirizzato ai miei amici di Dubrovnik e a mia sorpresa ho avuto un sacco di like anche da gente che non conosco perché tutti quanti si ricordavano del famoso puž e mi chiedevano pure la ricetta. Come non potevo investigare ulteriormente e presentare i frutti e le foto della mia ricerca ha ha?????

PS. Anche se li ho fatti io, essendo la prima volta che  ho avuto a che fare con dei farinacei del genere, devo dirvi che ero davvero impressed con me stessa e vi confesso che anche se sembra un po’ laboriosa come cosa, è facile e davvero vale la pena investire quelle 3 ore a casa tra forno, frigo, forno e poi, infine per fortuna, tavola ha ha…

PPS. Da gustare come panino al latte da solo o con la Nutella per esempio, o anche con la mortadella con pistacchi tagliata fine fine fine ci starebbe divinamente… Evviva la prova bikini….baciiiiiiiii….

INGREDIENTI:

½ kg di farina

1 bustina di lievito di birra in polvere

1 cucchiaino di zucchero

2 uova – uno per l’impasto e l’altro per la glassatura

80 gr di burro ammorbidito

85 g di zucchero fine

220 ml di latte

5 g di sale fine

1 cucchiaino di miele

1 bustina di vanilina

1 • Passate la farina attraverso un setaccio insieme al lievito di birra e il cucchiaino di zucchero dentro una ciotola capiente. 2 • Aggiungete l’uovo sbattuto e il latte e impastate bene. 3 • Unite lo zucchero, il sale e dopo anche il burro ammorbidito e impastate bene. Se l’impasto vi sembra troppo liquido e difficile da manovrare, aggiungete un po’ di farina alla volta. 4 • Create un impasto liscio, morbido e uniforme. 5 • Riscaldate il forno a 25 gradi, cioè appena appena e mettete dentro l’impasto un’ora che lieviti. 6 • Tirate fuori l’impasto lievitato e dopo 5 minuti mettetelo nel frigo un’altra ora che si lieviti ulteriormente. 7 • Ora l’impasto sarà radoppiato di misura e fate delle mini tipo briochine prendendo un po’ dell’impasto, fatelo rotolare tra le mani per formare un nastro, poi fate un nodo e i pezzi ai lati girate sotto. Cosi vi verranno delle bellissime rotonde brioche (come da foto sono fiera di dire!!!!) 8 • Prendete un pennello da cucina e passate dell’uovo sbattuto sopra ogni briochina. 9 • Ora mettete la teglia con le briochine un’oretta dentro il forno a 25 gradi (temperatura minima) cosi lievitano ancora un pochino e poi alzate la temperatura a 180 gradi e cuocete per una 20 di minuti. 10 • Quando vedrete il risultato, stupirete voi stesse/stessi!!!! Da haute patisserie, promesso!!!!!!!!!!!!!

onalimlericettedik@gmail.com

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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth

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