Nasce Palermo al contrario, il fratello gemello di Onalim.

Quando cinque anni fa ho aperto il blog Onalim, Milano al contrario, volevo raccontare il contrario dello stereotipo di Milano. E volevo farlo non per “milantropia” ma per cercare di creare quel rapporto con la città che non ero riuscita a creare in 15 anni. Ho cominciato a cercare una Milano che si prendesse un po’ meno sul serio, una Milano sentimentale, ironica, buffa e imperfetta. E’ una storia a lieto fine perché ci sono riuscita. Ma probabilmente, e questo lo sto capendo solo ora, un secondo intento, non meno importante, era quello di combattere anche lo stereotipo della palermitana a Milano.

Una piccola forma di resistenza quotidiana, perché l’immaginario del sud di alcuni milanesi è ancora un mondo patinato alla Dolce & Gabbana, misto a un film sanguinolento sulla mafia e a una grottesca caricatura del terrone fuorisede di Zelig. Nella migliore delle ipotesi siamo una puntata di Montalbano o un film di Pif.

Ma io, come molti altri, non mi sento nessuna di queste cose.

Dov’è la Palermo creativa, idealista, coraggiosa, appassionata e piena di senso dell’umorismo?

Ecco perché quando ho chiesto a Dario Castagnetti, Eliana Messineo, Stefano La Barbera, Gaetano Lombardo, Fabrizio Pedone, Roberta Calderone, Gabriele Pedone, Roberto Ragonese, Marco Faldetta, Maria Antonietta la Barbera, Giulio Di Chiara, Gaetano Crivello e Marco Spitalieri di raccontare insieme a me Palermo al contrario e ho trovato punti di vista differenti ma la stessa identica voglia, ho sentito di avere chiuso un cerchio.

E così è nato Palermo al contrario, un racconto nuovo della nostra città, delle cose che vorremmo andassero al contrario, delle cose che cominciano finalmente ad andare al contrario e delle cose che vanno al contrario solo a Palermo ed è bello così.

A Milano grazie anche a uno dei miei più grandissimi pregi che è la puntualità, mi sono guadagnata la nomea della palermitana atipica. Ecco il mio auspicio è che grazie a Palermo al contrario, io a Milano, possa diventare una palermitana tipica.

Le muse ispiratrici di Onalim sono le papere del naviglio che nuotano ostinatamente controcorrente, del tutto impermeabili alle mode. La mascotte di Palermo al contrario è Momo un polpo onesto, tenero e ambientalista. Il contrario della terribile piovra.

Ma chi è MOMO? Il suo nome d’origine è Mohamed ed è un polpicello arrivato dalle vicine acque africane. Un giorno incontra un pescatore palermitano in apnea, armato di fiocina. Mohamed lo fissa per alcuni secondi, poi lo disarma abbracciandolo.

Nell’abbraccio, il pescatore sente battere i tre cuori e capisce di volere cambiare vita. Così smette di pescare e diventa un appassionato biologo marino. Questa è la leggenda di Mohamed, soprannominato Momo dai palermitani e Momò a San Lorenzo. Momo, che come ogni polpo ha tre cuori, è l’unico capace di dare con un suo abbraccio, la forza di cambiare a ogni palermitano. Perché anche i palermitani hanno tre cuori: uno nel petto, uno nella testa e uno nella pancia. Se solo battessero tutti e tre insieme.

palermoalcontrario.com