* Le ricette di Karmen * Pie in the sky

Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta.

Dopo avere letto “Il barone rampante” di Calvino per gli esami di maturità, per accedere all’università, l’idea di un giretto in mongolfiera ha cominciato ad attirarmi moltissimo. E così, poco dopo l’arrivo all’università, l’ho fatto! Bristol come università evidentemente era la scelta giusta ha ha.. Da noi all’università esiste il così-chiamato Freshers’ Week, che sarebbe la prima settimana dell’anno acccademico dedicata ai nuovi arrivi, che serve a farti scoprire come riempire il tuo tempo libero (caso mai avessi difficoltà), quando non sei preso dagli studi (comunque, il primo anno dell’università è storicamente conosciuto come una gran bella festa basata sulla socializzazione e sul fare i folli con un po’ di studio qua e là in attesa degli anni più duri che seguiranno). La Freshers’ Week consiste di attività sociali,  della musica dal vivo alla Students’ Union, dei “pub crawl” organizzati dagli studenti veterani e delle avventure pazze con cui andrai a riempire il tuo curriculum vitae nella sezione “hobbies & interests”, considerata quasi tanto importante quanto le tue esperienze professionali quando fai il tuo primo colloquio di lavoro. Poi c’è anche una fiera durante la quale puoi diventare membro delle piu svariate associazioni. E così, durante il Freshers’ Week, al mio primo anno all’Università di Bristol mi sono iscritta all’Hot-Air-Ballooning Society. Cos’è, vi chiederete? Beh, era il mio passaporto per farmi un giretto in mongolfiera. Ancora oggi lo sfoggio fieramente sul curriculum vitae come esperienza fondamentale nella mia formazione ha ha.. Che emozione quella prima volta, non potete immaginare.

Mi raccomando però, quando vi capiterà, non andate mai su in mongolfiera con gente che non sopportate. Vi assicuro che lo spazio disponibile da condividere è minuscolo, si e no un metro quadro (in totale!!!) dove dovrete rimanere fino alla discesa sulla terraferma, che tra l’altro non dipende da voi. Quella famosa volta ero con degli “appena conosciuti” (pure loro membri dell’associazione degli appassionati della mongolfiera) e dopo due chiacchiere sulla stupenda esperienza siamo rimasti in silenzio a goderci il volo. Quindi mi è andata abbastanza bene a parte il piccolo fatto che essendo 185 cm d’altezza, il cesto mi arrivava, si e no, fino ad appena sopra le ginocchia. E quindi ero costretta a tenere stretta stretta, strettissima al cuore, la corda che teneva su la mongolfiera. Altrimenti rischiavo di finire sulla terra molto prima del previsto. Potete imaginare la scena haha? Altro che Fantozzi o Mr. Bean ahimé.. Come potete anche immaginare, non ero proprio tranquillissima, anche se il volo in sé lo era: una serenità inimmaginabile, un’esperienza fuori dal mondo.

Più in avanti ho scoperto che Bristol era uno dei centri principali per chi ama questo tipo di “hobby” e spesso infatti dal nostro appartamentino da studenti (avevamo uno splendido bugigattolo di mansarda) vedevamo le mongolfiere passare davanti alla finestra. Uno spettacolo che dà una gioia immensa.

E perché vi sto raccontando tutto questo? Perché un’altra cosa che tenevo stretta stetta al cuore quel giorno, durante il volo, era la schiscetta che mi ero portata dietro. Dovendomi alzare alle ben 5 del mattino (bisognava sempre alzarsi presto per “catturare” il vento giusto, a quanto pare, in queste occasioni) temevo che  lassù un po’ di famina mi sarebbe potuta venire. A dirvi la verità me ne ero completamente dimenticata, presa com’ero dall’emozione, ma mentre mi aggrappavo al cesto l’ho sentita in tasca ed ero così felice.

Anche da giovane (chissà perché) ho sempre avuto ‘l’impostazione da nonna’, volendo far stare bene le persone e offrire da mangiare e così ad un certo punto a sorpresa di tutti i miei co-passeggeri ho tirato fuori (tenendo sempre un braccio stretto stretto intorno alla corda per rimanere tra di loro) la mia “apple pie” (rigorosamente fatta con le mele di zona) e ci siamo fatti un mini picnic all’aria aperta (ad alta quota però!!). Avevamo praticamente qualche morso a testa ma sapete che le pupille gustative lassù ti danno tutt’un’altra soddisfazione. Sorvolavamo poi gli stessi frutteti di mele da dove venivano quelle che stavamo mangiando. Un panorama stupendo!! 

Altro che l’Ali-snack (anche se aveva le ali) che ti danno sull’Alitalia ha ha… Questo umile “pie”, ribattezzato “pie in the sky” era lo snack perfetto in quel momento. Ed ecco a voi la ricetta. Sulla terraferma però, potete servirla con il custard, il gelato alla vaniglia o con la panna fresca. Buonissima!!!

Dimenticavo quasi…La giornata poi si completava tradizionalmente (sempre con le mele di zona) allo storico Coronation Tap pub (the Cory Tap per noi) nel Clifton Village dove servono lo “scumpy” che sarebbe un sidro locale casalingo fortissimo accompagnato dalle note sperimentali di emergenti band giovani. Ricordi bellissimi…

APPLE PIE

Ingredienti per la pasta:

250 gr di farina senza lievito

50 gr di zucchero a velo

125 gr di burro freddo

1 uovo

un po’ di latte

del sale

1 limone

un po’ di zucchero fine

Ingredienti per il ripieno:

6 mele a scelta – preferibilmente metà aspre metà dolci

2 cucchiai di zucchero di canna

un cucchiaino di mix di spezie – zenzero / noce moscata / cannella / chiodi di garofano

1 manciata di uva sultanina

succo di mezzo limone

mezzo bicchiere d’acqua

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Preparazione per la pasta:

1 • Riscaldate il forno a 180 gradi. 2 • Setacciate in una ciotola capiente la farina e aggiungete lo zucchero, un pizzico di sale e della scorza di limone finemente grattuggiata. 3• Tagliate il burro a cubetti e aggiungete al mix farina & co. 4 • Lavorate il burro tra la polvere fino a quando il mix non assomigli delle bricciole di pane. 5 • Rompete l’uovo in mezzo aggiungendo anche una goccia di latte. 6 • Mescolate tutto insieme formando una palla. 7 • Coprite questa palla con della pellicola e mettete momentariamente in frigorifero.

Preparazione del ripieno:

1 • Sbucciate le mele e tagliate in fette sottili e mettete in una pentola capiente. 2 • Aggiungete lo zucchero, le spezie, l’uva sultanina, il succo di mezzo limone e mezzo bicchiere d’acqua. 3 • Grattuggiate la scorza di limone. 4 • Cuocete su fuoco lento una decina di minuti fino a quando le mele non diventino soffici. 5 • Togliete dal fuoco e tenete un attimo da parte.

Preparazione del Pie:

1 • Prendete la pasta dal frigorifero, trovate una superficie liscia e cospargete della farina. 2 • Dividete la pasta in due e con il matterello fate due piani di pasta di spessura di ½ cm. 3 • Dopo aver imburrato la vostra teglia rotonda per il pie, prendete un piano della pasta e coprite il fondo e i lati della teglia. 4 • Prendete il ripieno e riempite il piano dentro la teglia. 5 • Con l’altro piano coprite il pie e chiudete bene i lati con le dita formando una “costruzione” chiusa a parte qualche bucchetto che formerete con la forchetta al centro. 6 • Con un pennello da cucina inzuppato in un po’ di late passate la superficie del vostro pie e poi spolverate di zucchero fine. 7 • Cuocete al forno per una 40-ina di minuti. 8 • La superficie dovrebbe essere dorata, croccantina e la casa riempita da accogliente profumo di casa. 9 • Servite con il gelato alla vaniglia, con della panna fresca liquida / o montata o con il famoso custard che abbiamo incontrato durante la ricetta per il trifle(zuppa inglese).

Colonna Sonora della Pie in the Sky

http://www.youtube.com/watch?v=wwNCxjxSqrE

onalimlericettedik@gmail.com

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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth

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