Daniele Dodaro “Se mi regalassero un appartamento nel Bosco Verticale, lo affitterei e rimarrei a NoLo”

NoLo sta per Nord Loreto, ovvero la zona che va tra Via Padova e Ferrante Aporti, da non confondersi con SOS, South of Sesto. E’ una zona in trasformazione dove abitano molti immigrati e sempre più creativi. La social street di NoLo è una delle più attive in città: ci sono le colazioni di quartiere, il jogging con i vicini di casa, una radio e SanNolo una specie di Sanremo. C’è chi la ama perché ha indiscutibilmente contribuito a creare un senso di appartenenza al quartiere e c’è chi non la ama perché dice che non rappresenta tutta la popolazione di NoLo. Ho intervistato Daniele Dodaro uno degli amministratori della social street di NoLo. Attenzione perché dopo avere letto l’intervista potreste sentirvi un po’ parte di NoLo anche se abitate dall’altra parte della città.

 

Quando hai scelto di vivere in questo quartiere si chiamava già NoLo?

Quando ho preso casa era luglio del 2015 e il nome NoLo già esisteva ma io non lo conoscevo. Mi raccontarono di questo nome alcuni miei amici che sono amici de La Tigre, una coppia di grafici che ha inventato scherzosamente il nome. Mi fece subito ridere. E poi mi permetteva di dire dove abitavo senza usare perifrasi tipo: “Sto sopra Loreto e Caiazzo ma sotto Turro. Praticamente vicino a viale Monza ma non proprio sul viale eh…”

 

Tua mamma ti dice che con NoLo hai ricreato un paese a Milano. Come le rispondi?

Che un po’ è vero e mi piace. A Bologna durante l’Università ho iniziato ad amare quella sua struttura da paese, con la piazza al centro, le mura intorno e a Milano ho sempre cercato la vita di quartiere, anche quando abitavo sui Navigli. Forse noi italiani siamo provinciali amanti della provincia: ritorniamo spesso lì, è tranquillizzante. Sociologia spicciola a parte, mi piace la vita da paese, però spesso me ne sto anche a casa con la mia gatta, Coursera e Netflix eh!

 

Perché è bello conoscere i propri vicini di casa? 

È bello sapere che se hai voglia di compagnia non devi farti tutta la città in metro ma puoi scendere al bar sotto casa, o citofonare a casa degli amici. E poi se hai bisogno di qualcosa puoi sempre contare su un aiuto. Il cellulare che ho ora me lo hanno prestato i vicini, per dire.

 

Tu e Sara vi rendete conto che avete creato un fenomeno per il quale ci sono persone che adesso vogliono venire a vivere a NoLo?

Ti racconto una storia. Un giorno un agente immobiliare fa vedere ad una nostra amica una casa nel palazzo dove abita Sara e le dice: “qui c’è la casa dell’amministratrice della social street” come se fosse un plus dell’immobile. Noi ancora ridiamo dell’assurdità della cosa. Scemenze a parte, l’attrattività di NoLo è nata grazie ai media in primis, che ne hanno parlato descrivendola come una zona urban e hipster; il tutto quando ancora noi come social street eravamo irrilevanti e nessuno ci filava. Però mi piace pensare che se i media hanno confezionato questa bella scatola chiamata NoLo, la social street stia contribuendo col tempo a riempierla di contenuti: amicizie, persone che si aiutano, colazioni di quartiere, cinema nei cortili ecc. Quando qualcuno mi dice: sono venuto a vivere a NoLo perché mi piace lo spirito comunitario che si respira sono molto felice e orgoglioso.

Se ti regalassero un appartamento nel Bosco Verticale lasceresti NoLo? 

Facile, lo affitterei e rimarrei a NoLo godendomi il mio “stipendio” extra.

 

Mi hai confessato che esiste un sottogruppo di gattari di NoLo dove vi scambiate le foto dei gatti. Ma qualcuno ha chiamato il suo gatto NoLo?

Non lo so, però abbiamo una band di quartiere che si chiamano NoLr. Vale lo stesso?

 

E bambini che si chiamano Norberto Lorenzo detti NoLo ne abbiamo?

Mi sa che devo deluderti.

 

A NoLo stanno per aprire un ostello, un coworking e una libreria. Cosa manca? Vuoi lanciare un appello?

Un negozio di vestiti fighi e un negozio di musica che magari venda anche qualcos’altro che gli permetta di stare in piedi.

 

Tu sei uno degli Squadrati: hai fatto un quadrato semiotico su NoLo?

No però mi piacerebbe farne uno sulle periferie e/o qui quartieri di Milano. Del resto considerando che Diletta (l’altra Squadrata) fa parte di Super il festival lento delle periferie sarebbe un tema perfetto per noi.

 

NoLo significa Nord Loreto. Quindi NoTo potrebbe essere Nord Tortona e NoQua potrebbe essere Nord Quartoggiaro. Poi?

Ti segnalo che i miei amici di Urban File chiamano Love la zona tra Loreto e Venezia, che se ci pensi vista la grande presenza gay è geniale. Poi se vogliamo cazzeggiare proporrei Wesli (West of Linate) adatto per Forlanini ed Easli (East of Lima) perfetto la zona di Poporoya. Per il centro proporrei RuPiGia, russi, piccioni e giapponesi e per la zona 8 TraCiMoMa: TRA il CImitero MOnumentale e il MAggiore.

 

Mi hai detto che sarebbe bello se fra gli amministratori ci fossero anche degli stranieri che potrebbero coinvolgere altri stranieri. Vuoi lanciare un appello?

Uno degli obiettivi primari per me è colmare la sotto rappresentazione degli stranieri nella nostra social street: ci sono ma sono pochi. Non so se un amministratore straniero sia una soluzione, essere in tanti amministratori può essere dispersivo. Certamente sarebbe utile coinvolgere tante persone di diverse nazionalità per dare vita a tanti eventi utili a questo scopo. Comunque approfitto dello spazio: AAA Cercasi una persona straniera che abiti a NoLo che abbia voglia di fare volontariato in quartiere.  Astenersi perditempo e mercenari. Graditi gli iper-dotati di pazienza.

 

Foto credits: Mario Mario

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