Il Conte Sacha

by Isabella

Alcuni credono che Dracula sia un personaggio di fantasia nato dal genio dell’irlandese Bram Stoker nel 1897, ispirato alla figura di Vlad III principe di Valacchia. E c’è invece chi vive nel dubbio, come tutti noi che conosciamo Il Conte Sacha.


Noi per esempio sappiamo che conserva nel suo armadio un mantello, e che ogni halloween il suo sguardo si illumina di una luce spettrale ma felice. Stessa luce che ho visto nei suoi occhi, quando la scorsa estate gli ho annunciato che sarei andata in vacanza in Transilvania. Era stato allora che aveva cominciato a parlare sottovoce (che per Sacha è un evento davvero insolito) e come se si trattasse di una cosa a lui familiare, mi aveva avvertito che non avrei chiuso occhio la notte “Listen to them — the children of the night. What music they make..!!” (« State a sentirli, i figli della notte! Questa è la loro musica! » Il Conte Dracula a Jonathan Harker, parlando dell’ululato dei lupi.)

Ma Sacha è anche una persona solare, fa cose normali, esce di giorno, va a fare la spesa, cucina la pasta con le vongole e gli piace viaggiare in lungo e largo per l’Europa, anche se ha una predilezione evidente per la notte, e le sue coinquiline non sono mai durate più di pochi mesi. E’ per tutti questi motivi che noi amici di Sacha sentiamo agitarsi nello stomaco un inumano dubbio. 

Si può considerare un caso, se proprio adesso che Sacha dopo 17 anni sta per lasciare Milano, per andare a vivere in Germania, Milano lo saluta con una mostra in Triennale su Dracula? 

L’ultima sera milanese di Sacha, sono stata convocata da Sacha a casa sua. Mi aspettava insieme a Lele e quella bottiglia di Champagne che è stata per anni all’umido e al buio. No, non in cantina, è che nel frigo di Sacha si è rotta la luce qualche anno fa e non è mai stata sostituita. Probabilmente perché Sacha preferisce il buio! 

Quella sera abbiamo bevuto dai gotici calici che, dopo anni, inspiegabilmente hanno ancora il bollino del prezzo appiccicato, circondati dagli oggetti feticcio di Sacha:

• la statua di Napoleone che funge da motivatore nei momenti difficili

• una collezione di pipe e tabacchi di aromi non tutti inebrianti

• un’elegantissima vestaglia bordeaux appesa alla porta (ma mai indossata)

• l’anello del nonno fonte inesauribile di ispirazione

• vari poster del Padrino

• una collezione di film horror tra i quali spicca il gioiello “The Fearless Vampire Killers” con Sharon Tate

• teneri pipistrelli peluche 

• il portacenere di legno a forma di bara.

Film horror…pistrelli…e portacenere a forma di bara, sono altre coincidenze? La ragione dice di sì, mentre si prende gioco di noi.

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Ed è stato proprio quella sera, mentre stavo per tornare a casa, che mi sono imbattuta, in corridoio, in questo oggetto alquanto inquietante.

E così ho domandato “Conte, ma cos’è questo? Un oggetto di tortura medioevale?” e lui sottovoce, con quella luce che raramente accende i suoi occhi, ha risposto “Cara, è il mio asse da stiro”. 

Scusate, ma le vedete anche voi sullo stemma la D e la V di Dracula Vlad?

  1. Se poi aggungiamo che il Conte in questione usa fondotinta per mascherare il suo pallore…la signora Isabella ha fatto proprio centro 🙂

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