Ale è andato in montagna “Amore, tesoro, salsiccia e pomodoro”

 

Ieri sera è tornato Ale (il nome è di fantasia) dal campo estivo in montagna. Fin qui tutto normale, sono migliaia i ragazzi milanesi che fanno l’esperienza di una vacanza lontani dai genitori, sia con il Comune che con le varie associazioni. La cosa che rende speciale la vacanza di Ale è che si tratta della sua prima esperienza di un periodo di villeggiatura. La sua famiglia rom vive in una casa della periferia nord di Milano, non ha disponibilità economiche per le vacanze e per nessuna cosa che non sia indispensabile.

Per Ale quest’anno però si sono aperte le porte dell’accoglienza, l’oratorio, grazie anche al lavoro di mediazione della Comunità di S. Egidio, ha portato con sé tre bambini rom che hanno condiviso con i ragazzi del quartiere una bella esperienza. Faccio la volontaria e aiuto Ale e suo fratello soprattutto nello studio.

Ieri sera, nel tragitto in auto da Lambrate alla Bicocca, ho scoperto nell’ordine le seguenti cose: che i bambini hanno festeggiato il compleanno della “cuoca” cantando tanti auguri a te in italiano, cinese e rumeno; che lui, ottima forchetta, ha voluto fare una dedica personale a questa signora, dicendole “Amore, tesoro, salsiccia e pomodoro” e suscitando tante risate che nel gruppo di ragazze e ragazzi, bambine e bambini, lui ormai è conosciuto come Amore. E che il don è un capo, che nelle gite si camminava fino quasi a morire, che se una ragazza ti chiede di ballare puoi anche fare finta.

Stamattina è partito il fratellino maggiore, altro oratorio, altri visi di molti colori, di molte etnie. L’Italia è più bella di come la dipingono al telegiornale. Sono certa che a renderla migliore sono queste spallate ai muri di pregiudizi e di emarginazione.

Grazie Antonella Loconsolo per averci raccontato questa storia.

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