Lucia Castellano, assessore alla casa, demanio e lavori pubblici: "L’umanità prima di tutto".

Lucia Castellano, oggi è assessore alla casa, demanio, lavori pubblici. E’ un avvocato di origini napoletane, e prima di diventare assessore nella giunta Pisapia, ha diretto per 21 anni con passione, concretezza e innovazione, carceri di tutta Italia (Genova, Napoli, Eboli, Alghero e Bollate negli ultimi 9 anni). Dopo un anno di lavoro l’abbiamo intervistata. E’ la nostra prima intervista in cui abbiamo orgogliosamente dato del lei.


Onalim: Assessore, lei dirigeva il carcere di Bollate. Cosa le piaceva di questo lavoro?

Lucia Castellano: L’umanità prima di tutto. Il fatto di essere a contatto con una parte di umanità così vera e poi il fatto di stare in mezzo agli uomini e alle donne e avere la dimensione di poter cambiare un’istituzione così difficile, così totalizzante e così refrattaria come il carcere, trasformandola in un posto umano. Questo mi piaceva moltissimo. 

 

Onalim: E in che modo cercava di farlo?

Lucia Castellano: Un po’ rompendo gli schemi rigidi dell’istituzione, rompendo la rigidità della polizia, dei ruoli, il verticismo gerarchico, il vassallaggio totale dei detenuti nei confronti dell’istituzione e restituendo anche una certa libertà. Partendo dal concetto che la pena è il muro di cinta e all’interno di quel muro, si è, tra virgolette, liberi.

 

Onalim: Quindi rompendo anche la routine quotidiana.

Lucia Castellano: Sì, esatto cercando di organizzare una giornata detentiva che non fosse la giornata del non senso del rituale del carcere – si apre la cella, si chiude la cella – che è una ritualità che ammazza. Lasciando spazio alla creatività e alla personalità, e lottando contro questa mortificazione, che è una mortificazione quanto dei carcerati quanto dei carcerieri, e restituendo umanità. 

 

Onalim: Si è potuto fare?

Lucia Castellano: Sì, ci abbiamo messo 9 anni però l’abbiamo fatto. 

 

Onalim: Quindi Bollate è ancora così anche se lei se n’è andata?

Lucia Castellano: Sì, certo. Il mandato che ci siamo dati è: nuovo direttore stessa direzione. 

 

Onalim: Non si è chiusa una parentesi?

Lucia Castellano: No, sarebbe stato un grosso fallimento per me se si fosse chiusa una parentesi. E’ triste pensare che le sorti di un posto siano legate a una persona, invece bisogna passare una cultura nuova dell’esecuzione penale, che poi è quella conforme alla legge. La costituzione dice che la pena tende alla rieducazione del condannato, e le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità.

 

Onalim: Quindi perché c’è questa degenerazione?

Lucia Castellano: Perché il carcere è ancora vendetta nell’immaginario collettivo, è mortificazione, è fare male. Se il carcere non fa male non è un carcere. Bollate è stata un’avventura affascinatissima. 

 

Onalim: Quale film le piace ambientato nelle carceri?

Lucia Castellano: Le ali della libertà. Ma anche Fuga da Alcatraz, Fuga di mezzanotte e Fuga per la vittoria. Però il mio preferito è Le ali della libertà, perché parla del detenuto che non riesce ad ambientarsi fuori perché troppo istituzionalizzato. E poi mi piace da pazzi Hurricane, un film con le musiche di Bob Dylan. E’ la storia di quest’uomo, bellissimo tra l’altro, mastodontico, accusato ingiustamente di aver commesso un omicidio, che poi viene assolto, che resiste all’istituzione totale. E poi mi è piaciuto da pazzi quello dei fratelli Taviani, Cesare deve morire. 

.

Onalim: Come mai pensa sia sta scelta per entrare nella giunta?

Lucia Castellano: Io conoscevo Giuliano Pisapia da prima perché lui si è molto occupato di giustizia e lui è l’autore di questo progetto straordinario di riforma del codice penale, mai attuato, che però dice che le misure alternative sono la prima risposta e poi il carcere è la risposta finale. Quindi mi ha scelta per questo e anche per dare un senso di novità alla politica che coincide con l’amministrazione buona di un posto. 

 

Onalim: E non di un politico calato dall’alto.

Lucia Castellano: No, io sono calata dal bassissimo, sono emersa dal basso.

 

Onalim: Perché ha accettato?

Lucia Castellano: Perché è una straordinaria sfida e prima di tutto perché sono stata lusingata che un sindaco del calibro di Giuliano Pisapia scegliesse proprio me, dandomi un incarico importantissimo, dandomi la casa, il demanio e le opere pubbliche. E poi perché io sono grata a Giuliano, quindi penso di dover dimostrare. Ma è una bellissima sfida.

 

Onalim: Cosa non le piace della politica?

Lucia Castellano: Della politica in senso classico non mi piace il sistema degli interessi, delle relazioni politiche che poco hanno a che fare con l’azione. Mi piacerebbe più una politica che coincida con il governo del posto della città. Mi piacerebbe che si prendessero delle decisioni tutti insieme e si portassero avanti con molta concretezza.

 

Onalim: C’è del maschilismo nella situazione che sta vivendo adesso lei?

Lucia Castellano: No, ora no. In carcere si. Ora no perché nella giunta siamo 6 donne e 6 uomini. La parte femminile ha modo di esprimersi in modo assolutamente paritario. La scelta di Giuliano Pisapia ha arricchito la giunta. Invece in carcere ho avuto tantissime difficoltà perché ero donna. Quando ho cominciato e avevo 27 anni è stata durissima perché in questo ambiente di caserma una ragazza viene vista più come la ragazza da corteggiare che la ragazza da stare a sentire.

 

Onalim: E lei come ha reagito?

Lucia Castellano: All’inizio sono rimasta male perché era un mondo molto diverso da quello in cui io sono cresciuta. Più che con il maschilismo mi sono scontrata con il machismo.

 

Onalim: E quali risorse ha usato per contrapporsi a questa cosa?

Lucia Castellano: Non rispondevo alle battutacce, non cedevo alle provocazioni.

 

Onalim: Si è fatta spazio anche con la forza delle idee.

Lucia Castellano: Sì certo, ma la difficoltà è stata più con i poliziotti che non accettavano di essere comandati da una donna, che con i carcerati che sono più rispettosi.

 

Onalim: Questo è molto triste da sentire, che uno addirittura si debba preoccupare dell’ego ferito di un poliziotto maschio.

Lucia Castellano: Ma invece è così. E non solo i poliziotti ma anche i superiori. Ricordo una volta, come se fosse ieri, a una riunione sindacale a Eboli, io avevo 30 anni, che i sindacalisti ad un tavolo con tutti i direttori di carceri della Campania dissero che si trovavano molto bene con la mia direzione. E il provveditore, il mio capo, disse “Grazie, perché avete una direttrice giovane e carina”.

 

Onalim: E qual è il suo rapporto con il femminismo?

Lucia Castellano: Io non sono mai stata una femminista, io sono sempre stata un po’ fuori dagli schemi. Chiaramente io dò per scontata la parità dei sessi, forse sbaglio.

 

Onalim: Non vorremmo mai contraddire un assessore!

Lucia Castellano: Però io mi sono sempre mossa come se non ci fosse un problema.

 

Onalim: Dare per scontato è già di per se’ una lotta, a volte.

Lucia Castellano: Devo dire che per la vita che ho fatto non ho mai avuto i problemi classici delle donne, perché io non ho avuto figli, mi sono sempre buttata nel lavoro, non ho mai curato la dimensione privata, perché io sono molto pubblica. Mi sono buttata prima nello studio, poi nel lavoro.

 

Onalim: Come un maschio, tra virgolette.

Lucia Castellano: Sì, tra virgolette. 

 

Onalim: La sua indole l’ha portata a questo.

Lucia Castellano: Sì, la mia indole. Quindi non ho mai sentito la necessità di conciliare il pubblico con il privato perché io il privato non l’ho mai avuto.

 

Onalim: E non è mai stata licenziata perché incinta.

Lucia Castellano: No, ma ho divorziato perché non curavo assolutamente la dimensione familiare che avevo costruito. Ecco forse, se fossi stata un uomo sarei stata più aiutata, cioè se fossi stata un uomo sarebbe stato ovvio che uscissi la mattina alle 9 e tornassi la sera alle 9. Essendo una donna invece questo ha portato allo scatafascio. Se io avessi fatto la stessa vita essendo un uomo probabilmente avrei fatto dei figli. E forse oggi il direttore di Bollate fa meno fatica con i poliziotti. Io ho sempre fatto una gran fatica nella mia vita. 

 

Onalim: Perché per quello che ci ha raccontato ha sempre iniziato delle cose che prima non c’erano. Ha fatto delle piccole, grandi rivoluzioni.

Lucia Castellano: Sì.

 

Onalim: Quindi GRAZIE.

 

PAUSA.

 

Onalim: Come mai si è iscritta a Milano Civica?

Lucia Castellano: Perché credo che in questo momento storico in cui i partiti hanno questa crisi così profonda i movimenti come Milano Civica sono una risposta giusta a questa sete di nuova politica che c’è. Perché mi piacciono le persone che ci lavorano e ci stanno dentro e perché mi piace la loro passione civile e il loro entusiasmo che è un entusiasmo trasversale all’ideologia del partito in cui io non mi sono mai identificata, ma è solo per la realizzazione del bene comune. E poi penso che la vittoria di Giuliano Pisapia sia stata una vittoria molto civica e poco partitica in cui l’anima dei cittadini si è espressa. 

 

Onalim: Anche se al movimento viene un po’ rimproverato di essere un po’ lontano dalla massa.

Lucia Castellano: Perché è un movimento ancora piccolo, dovrebbe avere più adepti, dovrebbe crescere un po’ di più. Ma credo che ci stiano provando. Io sono una semplice socia perché non ho tempo e poi perché essendo Nanni il mio compagno, il presidente non mi intrometto.

 

Onalim: Cosa è riuscita a fare in questo anno?

Lucia Castellano: Innanzi tutto un anno è pochissimo, perché ti guardi attorno e devi capire dove stai. Per quanto riguarda la casa, abbiamo trovato il rapporto con Aler molto difficile, perché loro stessi hanno ereditato una situazione complicata e perché i dati sono stati trasferiti male e abbiamo dovuto ricostruire un’anagrafe reddituale. Abbiamo chiuso un accordo con i sindacati per la riduzione dei canoni delle case popolari, e abbiamo cercato di aumentare l’offerta abitativa. Abbiamo ristrutturato, e assegnato due edifici di case popolari che erano chiusi, in via Gonin e via Magolfa. Abbiamo ripreso in mano dei progetti lasciati a metà, interi quartieri come Senigallia. Abbiamo cominciato la ristrutturazione di quartieri come Solari 40, e abbiamo preso contatto con i quartieri, aprendo un forum su Partecipami, che si concluderà l’11 di luglio con una grande assemblea. Per quanto riguarda il demanio abbiamo cominciato a fare la movimentazione di tutte le associazioni che stanno andando via dai piani alti della galleria e abbiamo attuato la movimentazione di persone che stavano in alloggi del demanio non popolari che pagavano affitti irrisori. Abbiamo recuperato una villetta di via Palestro che stiamo cercando di mettere a reddito. Per quanto riguarda le opere pubbliche invece abbiamo dato molta importanza all’edilizia scolastica, abbiamo aperto tre nuove scuole, una a Rubattino, una in via del Volga e una in via Martinelli. Sui parcheggi abbiamo fatto un buon lavoro, perché abbiamo rivisto il piano urbano parcheggi, perché abbiamo stralciato 7 parcheggi che non andavano fatti. Pisapia durante la campagna promise di chiudere Lavater e infatti l’abbiamo chiuso. Però sui parcheggi sono soddisfatta perché abbiamo fatto un’operazione di recupero crediti, stiamo recuperando circa 5 milioni di crediti per diritti di superficie che i concessionari non ci hanno mai dato. E poi siamo intervenuti sul rogito dei box, perché la giunta precedente lasciava al libero mercato la rogitazione dei box e invece noi abbiamo costretto il concessionario a rogitare al prezzo da noi determinato. In un anno non è pochissimo.

 

Onalim: A che punto sono i parcheggi di piazza XV Aprile e di Sant’Ambrogio?

Lucia Castellano: Quello di piazza XV Aprile il 30 giugno dovremmo inaugurarlo, quindi è finito. Quello di Sant’Ambrogio non l’avremmo mai cominciato, ma non si può stoppare.

 

Onalim: Non si può?

Lucia Castellano: Costerebbe 10 milioni di euro. Quindi non si può. E poi il procedimento amministrativo è perfetto dal punto di vista giuridico, quindi non si spiegherebbe una retromarcia.

 

Onalim: Non c’é magari un modo di deturpare meno la piazza?

Lucia Castellano: Il progetto è già approvato, quindi non si può fare niente. Ma io sono stata trasparente con la città e non ho detto cose demagogiche. Come ferite aperte rimane Sant’Ambrogio e quella schifezza al Politecnico, Piazza Novelli. 

 

Onalim: Quando verrà finito Sant’Ambrogio?

Lucia Castellano: Sant’Ambrogio, a novembre 2013.

 

Onalim: Abbiamo letto che il suo obiettivo era di assegnare entro maggio 2012 un migliaio di case popolari sfitte da prima del 2009. E’ riuscita ad assegnarle?

Lucia Castellano: Ne abbiamo assegnate 770, purtroppo non siamo arrivati all’obiettivo. 

 

Onalim: A proposito di lavori in corso. Gli anziani milanesi che vanno a vedere i lavori in corso sono diversi da quelli del sud?

 


Lucia Castellano:
Forse al sud c’è più curiosità, perché poi si vive in mezzo alla strada. Ma non è una curiosità civica ma più “che succede?”. Invece al nord sono tremendi, giustamente. Non sapete che mail ricevo.

 

Onalim: Dagli anziani?

 

Lucia Castellano: Dai cittadini. “Come mai quella piastrella non è dello stesso colore..?” sono attentissimi. L’altro giorno mi hanno fotografato una casa popolare con una blatta morta, insomma uno scarrafone, e io ho risposto “Va bene tutto, ma se mi avesse fotografato un mare di blatte…” insomma uno scarrafone c’è in tutte le case, anche qui.

 

Onalim: A volte c’e’ una linea sottile tra senso civico e polemica gratuita.

Lucia Castellano: Sì, esatto. A volte è un po’ eccessivo. 

 

Onalim: Qual è il suo rapporto con Milano?

Lucia Castellano: Splendido. Senza se e senza ma. Mi piace da pazzi. Mi piace Corso di Porta Ticinese, mi piace Milano, certo venendo da Napoli, mi mancano gli odori e i colori e i sapori. Ma comunque non vivrei in un’altra città d’Italia.

 

Onalim: Noi abbiamo un blog che si chiama Onalim, che sarebbe Milano scritta e raccontata al contrario, in cui raccontiamo della Milano sentimentale. Per lei cos’è Milano al contrario? 

Lucia Castellano: Milano non è una città sentimentale. E’ una città molto poco intima e questo mi dispiace molto. E infatti io sono molto contenta di vivere a Milano, ma sono molto contenta di essere napoletana. Perché manca la relazione intima. C’è la solidarietà e c’è il senso civico, ma manca l’intimità, l’ironia e la leggerezza. Questo è un po’ un limite.

 

Onalim: Quindi è in linea con il nostro blog che invece è intimo, e ironico.

Lucia Castellano: Perché è il blog di una napoletana e di una palermitana.

 

Onalim: E ora l’ultima domanda: sa preparare gli struffoli?

Lucia Castellano: No, gli struffoli no.

 

Onalim: Allora dobbiamo passarle la ricetta.

Lucia Castellano: So fare molte ricette della cucina napoletana ma non gli struffoli. Poi a casa mia si dividevano i ruoli, mia sorella è una grande cuoca di dolci e io di cose salate: pasta al forno, lasagne, ragù…

 

Onalim: La lasagna quindi la fa alla napoletana, con le polpettine che scappano nel piatto?

 


Lucia Castellano:
La lasagna è napoletana.

 

Onalim: Sono d’accordo. (dice Daria a voce alta) “Non sono d’accordo” (pensa Isabella a bocca chiusa).

 

Lucia Castellano: Perché quella roba con la besciamella è tremenda.

 

A questo punto Nanni Alselmi che si trovava nell’altra stanza ha urlatoSILENZIO!”

Risate.

Onalim: Finora non ha avuto niente da dire, ma sulla lasagna si!

Lucia Castellano: Non se ne parla di lasagna. Io faccio una buona torta caprese, però non so fare gli struffoli. 

Onalim: Per un assessore, ci vuole tanto tempo, bisogna stare lì due ore a friggere.

Lucia Castellano: Allora grazie.

Onalim: GRAZIE!


  1. Condivido il giudizio di tua madre:
    “Ottima intervista,molto ben strutturata.Belle domande e belle risposte,tutte all’insegna della serietà e ,nel contempo,della leggerezza.Tre donne ben assortite!”

    Rispondi
  2. Non avete nominato la pastiera però! Una fetta di pastiera al giorno toglie il medico di torno! E forse ancheuna certa dose di amarezza che la quotidianità e le sue mille difficoltà possono far insorgere. Bellissima intervista comunque. Complimenti alle blogger e all’Assessore. (la A maiuscola non è casuale)

    Rispondi
  3. UMBERTO COPPOLA BOTTAZZI

    E che commento c’è da fare? Siete bravissime anche perché ci avete (o almeno “mi avete”) fatto conoscere una napoletana vera di cui non si può non essere orgogliosi.Complimentimissimissimi!!! U.
    P.S.Isabe’, ma se dalla lasagna togli le polpettine, forse fai un errore.

    Rispondi
  4. janneke de jager

    sono felicissima di poter votare una candidata così meravigliosa! Da anni seguo le vicissitudini del carcere di Bolllate,mi commuovevo per tutte le bellissime cose che succedevano là dentro,sapevo che aveva cambiato direttore da un pò di tempo,ma non sapevo che la tanta da me ammirata direttrice era diventata assessore a Milano! Come si puo essere così distratte.! grazie della bella intervista. molti saluti janneke

    Rispondi