Perù e Bolivia in 10 foto
Guardi il panorama mozzafiato e non desideri nient’altro. Almeno finché non devi andare in bagno, perché dentro Machu Picchu il bagno non c’è.
Sono le 8 del mattino quando un ragazzo inglese si congeda dai suoi amici e dalla guida peruviana dicendo sottovoce “Dovrei andare in bagno.”
Lui piangeva perché gli avevano proibito di suonare “Shine on you crazy diamond” con il flauto di pan.
Sembra di salire sull’Orient Express.
Vieni accolto dal personale che indossa divise eleganti e ha modi d’altri tempi.
“Signore gradisce della Inka Cola, mate de coca, chicha morada?”
“Mate di coca, grazie.”
“Ottima scelta signore.”
Costa come un treno ad alta velocità ma va veloce come un cavallo che soffre l’altitudine.
È un treno panoramico che passa in mezzo a montagne imponenti e i viaggiatori stanno per un po’ con il naso all’insù finché la musica peruviana in filodiffusione non gli fa perdere i sensi.
Lago Titicaca – La comunità degli Uros – Perù
Sul lago Titicaca ci sono delle isole galleggianti dove vive la comunità degli Uros.
Sbarchiamo su una a caso. Camminare sul morbido è bello. Il presidente dell’isola, abitata da ben 8 persone, ci dice che quella su cui camminiamo è la totora, una pianta commestibile, e che ogni tanto capita che i bambini si mangino l’isola.
Poi una ragazza ci chiede di seguirla nella sua casa. Ci mostra la TV (quella sulla sua testa) ci racconta che trascorre le sue giornate a ricamare al sole e a cucinare, che ha una figlia di 7 anni e che non è sposata. Chi non è sposato infatti indossa il cappello di paglia, chi lo è la bombetta.
Prima di lasciare l’isola gli Uros cercano di venderci qualsiasi cosa e infine ci salutano cantando “Vamos a la playa.”
Vamos alla playa oh oh oh?
Ce ne andiamo con un po’ di domande, prima fra tutte: ma perché vivono lì?
Tornando dalla gita sul lago, verso le 5, sulle isole galleggianti non c’è anima viva.
Sipario.
Il lago Titicaca è per il 53% peruviano e per il 47% boliviano.
Sulla parte boliviana si trova l’Isla del Sol e quando arriviamo troviamo il sole e una casa sulla spiaggia dove passeggiano maiali, mucche e oche.
Sulla spiaggia c’è anche un campo da calcio dove dei ragazzi boliviani stanno giocando con un pallone durissimo. Non rimbalza. Ci sediamo sulla gradinata a guardarli insieme a spagnoli, francesi, cileni. Presto comincia a fare buio ma loro continuano a giocare.
È buio buio quando entra in campo una scrofa bianca gigante. Attraversa in diagonale la lastra di cemento, ha stile ma non riesce neanche a toccare la palla.
Così esce dal campo e torna sulla spiaggia insieme agli altri suini, come se nulla fosse.
Ma il sogno olimpico è infranto.
Senza soffitto senza cucina
Non si poteva entrarci dentro
Perché non c’era il pavimento
Non si poteva andare a letto
Perché non c’era nemmeno il tetto
Non si poteva fare pipì
Perché non c’era il vasino lì
Ma era bella su un cielo blu
Era in Bolivia o in Perù
Il Salar de Uyuni è un foglio bianco di 10.582 km² • Bolivia •
In Perù e Bolivia per le strade ci sono tantissimi cani randagi. Cani grossi, piccoli, solitari, in branco.
Ne avremo incontrati un migliaio. Tutti buonissimi.
Se mangiavi non ti chiedevano cibo, se camminavi non ti pedinavano, se li guardavi negli occhi non la prendevano come una sfida o una proposta di matrimonio.
E mai un bau di troppo.
È proprio vero che i viaggi sono i peggiori nemici dei pregiudizi.
Nessun Commento su “Perù e Bolivia in 10 foto”