* Le ricette di Karmen * FISH’N’CHIPS (& mushy peas)

Karmen, alta 185 centimetri, è metà inglese e metà croata. Lavora nell’alta moda e sceglie amici che somigliano a Snoopy. Ha zie croate ottantenni che le passano deliziose ricette mediterranee, che lei serve su elegantissimi piatti vittoriani. Sceglie i suoi ingredienti con estrema cura, e a me piace pensare che vada a fare la spesa nel bosco, alle prime luci del mattino. Ogni sabato mattina, una ricetta.

Non é esattamente il piatto ideale con cui iniziare i buoni propositi per l’anno nuovo dal punto di vista dietetico (detox per il momento anche no ha ha) , ma sono appena rientrata dall’isola del Nord, dove mi è stato rinfrescato in  mente, che questo pasto frittosissimo, untissimo e calorissimo, in date occasioni, è davvero un pièce de resistance della cucina anglo-sassone. Sì, stiamo parlando dei famosi fish’n’chips. Buonissimi. Deliziosissimi. Per cui vale la pena “peccare”. Assolutamente. Ovviamente se fatti bene. E io vi faccio vedere come!! (anche se da noi di solito si comprano già pronti e si mangiano fuori negli altrettanto famosi fish’n’chip shops).

In quale momento, la location e per quale motivo viene consumato un “cibo” del genere conta tantissimo sul valore che gli viene attribuito e di conseguenza quanto viene apprezzato. Per esempio, gli studenti inglesi non sopravvivrebbero una serata di pub-crawling (un giro da pub a pub bevendo in ognuno qualcosa) senza una “sosta-salvezza” notturna al fish’n-chip shop piu vicino al “crimine”. Non c’è niente di meglio per assorbire tutto quell’alcol in eccesso che un involto di carta del giornale quotidiano con dentro un croccante merluzzo impastellato fritto, delle patatine fritte rigorosamente grossolane e magari qualche fetta di pane imburrato tra cui mettere le patatine fritte (che orrore!!!!!!!!!!!!!). Davvero orrificante il pensiero, lo ammetto pure io, ma un sandwich fatto con del pane soffice inglese affettato da tramezzino con del burro sopra riempito con quelle patatine cicce (non quelle magrettine da MacDonalds che tra l’altro non si chiamano “chips” ma “french fries”) ben salate e con una spruzzatina di aceto di malto, è puramente divino per le pupille gustative. Ma per una volta buttate fuori dalla finestra tutti i pre-concetti e preoccupazioni dell’effetto che avrà sul vostro colesterol. Yummy-ssimo!!! E m’affretto a dire, non pensate assolutamente che tutti gli studenti inglesi siano ubriaconi, assolutamente no, ma va detto che una gran parte della vita sociale è trascorsa al pub di turno e anche dopo un’innocente mezza pinta di Guinness/Fosters/Strongbow qualche delizia dal fish’n’chip shop ci sta benissimo.

Un altro momento di consumo dei fish’n’chips assolutamente giustificato e con alto valore apprezzativo che può essere anche romantico se consumato in compagnia del vostro caro e della vostra cara, è quando si è in gita sulla costa britannica, specialmente in Cornovaglia. Dopo una lunga camminata in spiaggia con un vento che ti porta quasi via, preferibilmente con affianco anche il vostro cane, è veramente bellissimo soffermarsi in un davvero autentico fish’n’chip shop dove il pesce sarà freschissimo e dopo trovare una panchina che dà  su quell’acqua grigia-blu, gelida e sabbiosa. Starete di sicuro stretti stretti e avrete su dei montoni ha ha, forse anche un beanie in testa e una coperta tartan sulle ginocchia (può essere anche d’estate ha ha) ma il fish’n’chips consumati in quella maniera in quell’occasione prendono tutt’un altro sapore.

Vi ho convinti? Parlo dall’esperienza ha ha, promesso…



P.S. La prox volta che vi capiterà d’essere in Inghilterra e avrete una voglia pazzesca per i fish’n’chips, affrettatevi al più vicino ristorante della famosissima catena Harry Ramsden’s dove vi aspetterà la sfida “Harry’s Big Fish Challenge”. Se riuscite a finire tutta la montagna di pesce e patatine con cui sarete presentati, non solo non dovrete pagare ma alla fine vi aspetta anche un diploma da appendere a casa per essere stato/a vincitore/-trice della challenge!!! Good luck!!

INGREDIENTI (per 4 persone):

4 filetti alti di merluzzo da 175 gr ognuno

8 patate grosse

sale

pepe

aceto di malto

225 gr di farina con lievito

300 ml di birra tipo lager

olio di semi di girasole per friggere


1
• Riscaldate il forno a 150 gradi e preparate una teglia con su carta da forno. 2 • Per primo preparate le patate spelandole e tagliandole a fette cicce. 3 • Lavate e asciugate bene. In una friggitrice o pentola larga e profonda mettete abbondante olio di semi di girasole e quando bollente, buttate dentro le patate tagliate. Friggete fin quando cotte ma ancora palide. Trasferitele su un piatto con carta assorbente. 4 • Salate, pepate e mettete della farina sui filetti di merluzzo. 5 • Preparate la pastella. Prendete una ciotola grande e mettete dentro la farina con un pizzico di sale. Aggiungete la birra e mescolate bene per ottenere una massa non troppo liquida e omogenea. Immergete due dei filetti di merluzzo nella pastella e copriteli bene. Poi con cautela mettete i due filetti nell’olio bollente e friggete per una decina di minuti finché diventino dorati e croccanti. 6 • Tirate fuori i due filetti e metteteli sulla già preparata teglia con la carta da forno e metteteli nel forno per tenerli caldi. 7 • Dopo mettete gli altri due filetti  nella pastella, copriteli bene e ripetete come per gli altri due filetti. 8 • Mentre i 4 filetti sono nel forno un attimo, riprendete le patatine già cotte ma ancora pallide e rimetteteli nell’olio per una finale doratura. All’aspetto del vostro piacere tirate fuori le patatine dalla pentola e i filetti dal forno. Salate bene il tutto e spruzzate il tutto con dell’aceto di malto. 9 • Da parte preparate delle fette di pane tramezzino imburrate caso mai volete farvi un delizioso chip butty già che ci siete. 10 • Volendo potete aggiungere al piatto anche una buonissima cremosa salsa di piselli verde extra terrestre ma solo se state mangiando all’aria aperta, altrimenti ve lo sconsiglio vivamente ha ha…

Sapete che quando mi viene la nostalgia per questa inaspettata prelibatezza, per rendere la cosa più autentica, metto il tutto prima su carta pulita che assorbe il grasso e poi sotto metto la carta da giornale quotidiano avvolgendo il tutto un po’ come se fosse davvero un take-away da un fish’n’chip shop in UK. E’ troppo divertente mangiare questo cibo cosi, su un piatto “classico” sembra addirittura incongrua la faccenda, addiritura un sacrilegio ha ha…

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& con questo vi auguro

HAPPY FISH’N’CHIP-ING!!!

P.P.S. E se volete alzare un po’ il tono del piatto, lanciatevi e servitelo con delle bollicine!!!!! Chic-issimo.

 

onalimlericettedik@gmail.com

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Teapot Woman — illustrazione di Myra Butterworth

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