Il vincitore del concorso “Il pianoforte smarrito”.

 

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Sabato abbiamo premiato il racconto “Di pensieri assurdi (e) di pianoforti” di Antonio Donadio.

La giudice Arianna Giorgia Bonazzi

“Quando Isabella mi ha proposto di fare da giuria per un concorso letterario dal titolo “Il pianoforte smarrito”, ho fiutato subito le notevoli potenzialità di uno spunto così bizzarro e poetico: insomma, si trattava dello strumento per antonomasia più carico di fascino, nonché di uno smarrimento pachidermico, ai limiti dell’assurdo.

Ma solo quando mi sono trovata a leggere una dopo l’altra le ipotesi racchiuse nelle storie dei concorrenti ho capito appieno la fecondità narrativa dell’aneddoto del piano messo all’asta.

Ho letto di un pianoforte rapito da uno stormo di cinciallegre gelose della sua voce, e ritrovato coperto di zampette cuneiformi in un deposito extraurbano. Ho letto di un piano con dei tasti mancanti… e della giovane artista senza due dita che lo ritrova in una discarica, e pensa sia fatto per lei…

Ho letto di pianoforti pensanti, che dividono il mondo in proprietari di Mani e di Manine, preferendo le carezze di questi ultimi.

Ho incontrato barboni musicofili che cercano di non farsi notare mentre trasportano un pianoforte rubato in metropolitana, e mafiosi che non hanno potuto ritirarlo perché sono finiti in galera proprio il giorno della consegna.

C’era un pianoforte che parlava solo col suo padrone di una vita, e un bambino disordinato che aveva sparso i 180 tasti per la casa, ed era rimasto fregato perché il domestico era in ferie.

C’era un pianoforte che nascondeva in una nota diversa un messaggio cifrato, che innescava un giallo dalla fumosa soluzione… E poi tanti pianoforti che parlavano dei viandanti che li avevano persi, di vecchie dame decadute che li avevano abbandonati, di famiglie ebree che li avevano posseduti, o di famiglie che li usarono per distrarre i tedeschi dalla ricerca dei partigiani…

Tanti traslochi maldestri, palazzinari insensibili e perfino un pianoforte che tutte le sere si suona da solo le ninnananne dal folto del bosco.

E ancora, una gang di alieni che hanno teletrasportato per sbaglio un pianoforte nello spazio; e un piano triste che chiede agli altri oggetti smarriti di essere suonato, e alla fine viene strimpellato da due guantini spaiati…

Leggere un racconto solo forse non sarebbe bastato a rispondere a tutte le domande che la storia del piano misterioso avrà suscitato anche in voi. Così, vi ho fatto fare un giro nelle soffitte e nei sottoscala di tutte le storie che ho avuto il gusto di leggere, e che mi hanno fatto sognare.”

Ecco perché stiamo pensando insieme a BelleVille La Scuola (cioè ci abbiamo già pensato e di sicuro lo faremo) a una lettura anche degli altri racconti.

 

Ecco il racconto vincitore, di Antonio Donadio

 

Di pensieri assurdi (e) di pianoforti Di pensieri assurdi (e) di pianoforti

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