"Prendi in casa uno studente" Atto III

by Isabella


“Prendi in casa uno studente”

Un progetto di MeglioMilano



(puntate precedenti: ATTO I e ATTO II)

III ATTO

Le protagoniste di questa commedia in 4 atti, sono:

Annamaria

65 anni, ex insegnante di materie letterarie, ora in pensione. Ha ospitato prima Mariachiara per tre anni e adesso ospita Angelina. Amica di Rosalba.

Rosalba

64 anni, insegnante di biodanza. Ospita Mariachiara. Amica di Annamaria.

Angelina

43 anni, di Potenza, a Milano per studiare in Bocconi. Ospitata da Annamaria.

Mariachiara

23 anni, di Luino, a Milano per studiare in Bocconi. Ospitata prima da Annamaria e poi da Rosalba.

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Angelina

Quando Mariachiara è partita per la Cina, Annamaria ha cominciato ad ospitare Angelina. Angelina ha 43 anni. Di Potenza, si è trasferita a Milano per studiare in Bocconi.

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Onalim: Angelina, tu invece come mai hai deciso di andare a vivere con Annamaria e non con altre persone?

Angelina: Considerando la mia età, non ero allettata all’idea di andare a vivere con ragazzi molto più piccoli. Io vengo dalla Basilicata, e vivevo già da sola da molto tempo, quindi per me già l’idea di una convivenza a due era complicata. Ho pensato che potessi avere più cose in comune con Annamaria che con delle ragazze di 20 anni. E poi mi piaceva l’idea di vivere con una persona di Milano. Io sono molto appassionata di certe storie.

Annamaria: Io non sono originaria di Milano, ma abito qui da 40 anni. Angelina, mi ha illuminato tantissimo raccontandomi della sua regione. Noi condividiamo molte cose: la passione per l’arte, la poesia, la letteratura.

Angelina: Sì, ci piace anche il teatro.

 

Onalim: Andate insieme a teatro?

Angelina: Sì.

 

Onalim: Come va la convivenza?

Angelina: Stiamo bene. Certo all’inizio eravamo un po’ impreparate. Ci possono essere dei problemi, ma tutti risolvibili.

Annamaria: Sì, per esempio abbiamo un solo bagno.

 

Meglio Milano: Quali sono le difficoltà concrete che ci sono state all’inizio?

Annamaria: Io non ho avuto molte difficoltà perché ero già abituata a Mariachiara. Però ho avvertito un po’ l’imbarazzo di Angelina. Da quando abito con Angelina mi sento anche molto più sicura. Insieme le paure sono molto ridimensionate. La settimana scorsa ho avuto la febbre e Angelina è stata molto carina, è andata a fare la spesa. Questi piccoli gesti protettivi, mi fanno capire che lei c’è. Spero non mi capiti più di avere la febbre per quest’anno. Se dovesse capitare ad Angelina, anche se non glielo auguro assolutamente, io ci sarò per lei.

Angelina: Io all’inizio dovevo solo un po’ prendere confidenza con la casa e trovare la giusta distanza. Ma non ho difficoltà ad adattarmi. Adesso mi sento una di famiglia. Conosco anche tutti i suoi parenti e le sue amiche. Non mi sento ospite.

 

Onalim: Angelina, come mai sei venuta a Milano?

Angelina: Per fare la Bocconi. E’ una cosa che ho fatto per scelta. Quindi anche tutte le difficoltà le accetto, anche perché so che sono a termine. L’idea di affrontare Milano da sola mi spaventava e con Annamaria mi sento più sicura. Annamaria mi ha dato tantissime dritte, mi ha consigliato la biblioteca dove vado a studiare. Annamaria ha capito subito il mio carattere e le mie esigenze e mi ha dato molti consigli. E poi mi sta dando un grandissimo supporto morale. La vita in Bocconi è come la vita militare. L’ambiente è particolare.

 

Onalim: In che senso è particolare?

Angelina: La Bocconi, è un posto dove le persone sono molto individualiste e piene di sè. Anche se a volte è solo apparenza. Quando tornavo a casa, c’era Annamaria che mi faceva da mamma.

Annamaria: Io tifo molto per Angelina, la sua è una scelta coraggiosa. Forse mi rivedo anche un po’ in lei.

 

Onalim: Forse l’atteggiamento dei ragazzi della Bocconi è aggravato anche dall’età. A 20 anni si ostenta una sicurezza che poi con l’età sparisce…

Angelina: Sì, per me è stata comunque un’occasione di crescita. Ho imparato a gestire lo stress. Io sono l’unica in tutta la Bocconi di quest’età.

 

MeglioMilano: Non ci sono fuoricorso?

Angelina: No, la Bocconi non è un’università dove ci si può parcheggiare. E in più è un’università pensata per chi ha 20 anni. A questo faccio un po’ fatica ad adattarmi.

 

Onalim: Per esempio?

Angelina: Per esempio ai gruppi di lavoro. Io gestisco il mio tempo differentemente, anche perché ho lavorato 20 anni. I ragazzi hanno bisogno di alzarsi ogni tanto, perdono la concentrazione. Ma io sono l’unica e sono io a dovermi adattare.

 

MeglioMilano: Come viene vista dall’esterno questa tua scelta?

Angelina: Le persone vicine a me hanno capito, le altre non se lo spiegano, pensano “Ma chi te lo fa fare?”.

 

Onalim: Tu perché stai studiando?

Angelina: Il motivo principale è che ci tenevo a fare quest’esperienza. Spero mi serva a fare altro. Se questo accadrà non lo so. Se è difficile per chi ha 20 anni, figuriamoci per me. Quando entro in un’azienda e dico la mia età, le risorse umane sbandano! Mi dicono“In che casella ti devo mettere?” e io dico “Io non sto nessuna casella”. Io sono borderline.

 

Onalim: Può essere un pregio.

Angelina: Oppure mi do alla politica.

 

Annamaria: Saresti perfetta. Avresti tutti i punti.

Onalim: Hai anche una laurea vera!

 

Onalim: Milano ti piace?

Angelina: Sì, Milano mi piace, anche se gli altri dicono che sia brutta. Ma non mi piace la Milano da bere.

 

Onalim: Certo. Anche se i cocktail li sanno fare molto bene a Milano.

Angelina: Mi piacciono i milanesi perché non si rassegnano mai. E mi piace il senso sociale che c’è nei quartieri.

 

MeglioMilano: Il tuo è messaggio molto positivo.

Rosalba: Milano è una città molto solidale. Anche la mia esperienza personale è positiva. La casa in cui vivo è una cooperativa di sinistra che ho comprato 30 anni fa. Nel condominio dove abito è contemplata la sala comune e ci siamo sostenuti quotidianamente fin dall’inizio. Nella sala comune d’inverno facciamo le feste, i carnevali. Mio figlio è cresciuto lì e anche in giardino dove facevamo le grigliate. C’era chi suonava la chitarra, chi faceva i gavettoni. Erano feste. Il condominio è fatto a L, e mentre noi vivevamo in questo modo, gli altri ci guardavano come se fossimo degli zingari.

 

Onalim: Quest’estate hanno fatto il cinema all’aperto nei cortili del Giambellino e in alcuni condomìni milanesi adesso ci sono le biblioteche condominiali. Queste sono cose bellissime che succedono a Milano.

Rosalba: Sì, nel mio condominio siamo come una famiglia. Stasera, prima di uscire, ho incontrato una signora di 83 anni che sa che quando la incontro le do sempre un bacino, ma avevo il rossetto e allora le ho detto “Ti do un bacino per aria” e lei “Ma io ti voglio proprio bene!”. Io dico sempre alle signore di una certa età “Ma perché non vi incontrate il pomeriggio, bevete il caffè, guardate la televisione insieme…” e qualche volta mi rispondono “Ma io ero abituata con mio marito…”

Annamaria: Da quando ho conosciuto Rosalba al corso di biodanza ho riscoperto anche io il senso del gruppo e del quartiere.

 

Onalim: Ci vorrebbe una Rosalba in ogni quartiere!

Rosalba: Mi piace moltissimo insegnare biodanza. Mi piace la musica perché riesce a tirare fuori le emozioni. Quando i miei alunni si commuovono e piangono, penso “E VAAAI”. Alcuni si vergognano e io gli dico “Ma perché ti vergogni? Siamo tutti sulla stessa barca”. Insieme è più facile. La biodanza serve anche a rieducare alla propria affettività.

 

Onalim: E a Milano ce n’è bisogno! Rosalba, dove insegni?

Rosalba: Insegno biodanza al Polo Ferrara. C’è un bellissimo gruppo. Come avrete capito, non frequento la chiesa, però non sono chiusa, io sono aperta solo alle situazioni sane.E così l’estate scorsa quando sono venuti a trovarmi i miei nipotini, ho scoperto vicino casa mia un oratorio meraviglioso, dove lavorano benissimo, organizzano tante iniziative anche per i bambini. Alla fine contano i fatti.

 

Onalim: Giustissimo!

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Driiiiin è Mariachiara, ci mette 30 minuti ad arrivare. La aspettiamo? Certo!

…continua martedì prossimo

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